Un paio di settimane fa ho fatto la tessera del partito.
Ci ho scritto un post. Ora, non è che io sia diventato un attivista politico, anzi mi sono accorto di non sapere poi benissimo cosa pensa questo Civati.
Da tempo, ma saltuariamente, capitavo sul suo blog, perché lui, da tempo, tiene un blog che è cresciuto di pari passo con la sua riconoscibilità politica, da consigliere regionale in Lombardia a candidato nazionale a segretario del Pd. Per sapere bene cosa pensa, mi son messo a leggere il documento con cui il candidato (lo chiamerò così, colloquialmente, ma anche come se io fossi, come in realtà sono – regole basiche di come dovrebbe essere la politica – un professore a cui il candidato si rivolge, come un esaminando, per avere la mia approvazione).
Ho scoperto che il candidato mi piace ancora di più di quando la sua linea la intuivo dal blog. E, mi son detto che, magari, forse eh, era una buona cosa provare a scriverne ancora.
Quindi, elezioni per eleggere il segretario del Pd.
Lasciamo stare le polemiche sulle tessere, cose veramente poco interessanti, la tessera come àncora a un sistema di pensiero ormai irrimediabilmente retrodatato, come le partite di scacchi con il politichese, linguaggio forbito per dire poco o nulla, a muovere pedine interessate solo a rafforzare o rinnovare alleanze nelle solite stanze del potere. Un gioco che, a statistica molto mia, tre quarti della popolazione non capisce né ritiene interessante.
Concentriamoci sul fatto che adesso che sono finite le votazioni nei circoli del Pd, scatta il momento in cui si può cercare di convincere ad andare a votare per le primarie gente che solo a sentire la parola ‘circoli’ scappa e si tappa le orecchie.
Sostengo Civati, dopo avere letto il suo ‘manifesto’.
Un programma con cui si impegna a ribaltare il concetto di partito di sinistra per com’è adesso e con cui espone le sue idee per provare a dare una raddrizzata alle storture di questo paese.
Mi sembra che il candidato si applichi con buone idee. Piuttosto innovative anche, per dare una scrollata al corpo smorto di questo Paese che non vede l’ora, credo, di darsi una mossa. Un candidato abbastanza giovane e abbastanza nuovo da lasciarsi alle spalle la militanza con le bandiere che ostacolano la visione politica, senza però perdere di vista le basi della partecipazione e i valori di un partito di sinistra.
Per questo motivo e per altri che, se avrete la benevolenza di leggere, troverete nei post, sostengo Civati.
Perché mi convince il personaggio, lontano dalle metodologie della politica abituale, poichè parte dal basso ma per davvero, senza apparentamenti politici e soltanto con l’aiuto di una base che si sta compattando intorno alle sue idee in questi giorni.
Perché mi piace quello che dice e come lo dice. Con chiarezza, con decisione.
Perché il grande favorito è Renzi, ma credo sia importante sostenere il candidato/blogger perché possa avere la forza in numeri per contare di più all’interno del partito, in caso di sconfitta alle primarie.
Perché ho un blog e, se riesco a convincere sette, non cinque che son poche, non dieci che son troppe, sette persone ad andare l’otto dicembre, giorno delle votazioni per eleggere il segretario Pd, a votare per lui, son contento. Un grande e, credo, realistico obiettivo per un piccolo blog.
Mi rivolgo ai miei amici e a quelli che conosco solo online. A quelli che sono cinici riguardo alla politica, perché lo sono anche io ma forse qua troverai motivi per ripensare al cinismo, per sperare, con le giuste pinze, che non tutti i politici siano uguali (cosa in cui credo fortemente).
Mi rivolgo a quelli che snocciolano rivolte al bar, perchè si prendano il tempo di leggere una cosa in più, a quelli che votano Pd e vogliono ‘vincere’ votando Renzi, a quelli che hanno votato, e ne son convinti, il M5S (a questi dico che Civati è l’unico che ha provato a dialogare con il movimento fin dai giorni dell’elezione del Presidente della Repubblica, controllate se volete, l’internet è qua di fianco e, fortunatamente, non è ancora monopolizzata da Casaleggio). Mi rivolgo perfino a quelli che votano Pdl, anche se a questi, non saprei proprio cosa dire, ma comunque credo che anche loro, come me e come Civati, non abbiano in gran simpatia questo governo delle ‘grandi intese’.
Dal basso del mio blog, solo perchè mi va, vorrei invitarvi a leggere la mozione con cui Civati si è candidato a segretario del Pd.
Il testo integrale della mozione si trova qui, su ‘ilPost‘. Ho scelto ‘ilPost‘ perchè mi sembrava più semplice la navigazione e la lettura. Se lo cancellano, son fregato.
Le pagine del documento, così come riportato, sono cinquantaquattro. Tante, il documento è lungo, d’altra parte, ne sono convinto, fare politica oggi è una cosa complessa e sintetizzare tutto in slogan è fuorviante e riduttivo.
Ho pensato di sintetizzare il documento citando brevi frasi, sperando di centrare il punto dei vari discorsi, semplificando forse troppo.
Il documento integrale lo potete trovare anche sul sito del candidato, da cui ho preso spunto per dividere la mozione in sei post, uno al giorno, spezzettando il polpettone, per non annoiare ma anche per tenere separate questioni importanti su cui magari uno legge, ci pensa, ci torna, insomma, spero di non perdervi per strada.
Iniziamo da domani, però. Spero di ritrovarvi qua.