E’ il sesto, ne mancano due, entrambi in lavorazione che i ragazzi si fanno grandi in fretta.
Sia gli attori sia i lettori. Ben vengano gli ultimi capitoli che mi gusterò così come mi sono divertito a vedere la vicenda del principe mezzosangue. Non chiedo altro che divertimento ai film di Harry Potter. Non ho mai letto un romanzo della saga, nè li leggerò ora, quindi non posso, nè sono interessato, a sviscerare a fondo le differenze fra testo e pellicola (se mai operazione simile ha senso) o a infilarmi in furibonde discussioni fra fan della saga scritta, riguardo all’adattamento cinematografico.
Gli ingredienti sono gli stessi, la pozione non cambia. Ottimi effetti speciali, bella scenografia, che diventa sempre più cupa con l’avvicinarsi del presumibile scontro finale fra luce e tenebre. Soliti solidi attori inglesi (in questo fa la sua bella figura – e una gag eccezionale ad inizio film – Jim Broadbent) e i soliti ragazzi. Con spalle sempre più larghe, primi peli e prime pulsioni sentimentali.
Il film è decisamente diviso in due parti che si intrecciano senza infastidirsi troppo, seppur a volte si avverta qualche naturale incompatibilità fra le sorti del mondo della magia, con la lotta fra il prescelto Harry affiancato da Silente, suo mentore barbuto, contro sfreccianti nubi nere e altri malefici a cura del signore del male (non si pronuncia quel nome) e il racconto delle passioni adolescenziali dei protagonisti, fra baci pudichi, gelosie e turbamenti del corazon. Si sorride con questi ultimi, si palpita abbastanza per la lotta tra bene e male, il tutto risulta godibile e le due orette passano in scioltezza.
Nel lungo finalone c’è una scena che sembra rubata dallo storyboard del signore degli anelli oltre a spazio per la commozione e per un breve promo delle prossime puntate.
Qua e là affiora qualche forzatura, qualche ingenuità, qualche personaggio spunta dal nulla, ma tutto sommato c’è ritmo, c’è visione, si fa il tifo, c’è ancora il quidditch e il giocattolone magico si fa apprezzare, anche perchè, il bambino nascosto in me, vorrebbe una pozione magica, un filtro d’amore e un paio di formulette da pronunziare contro i nemici per, tipo, paralizzarli.
Unica pecca: mi aspettavo una parte di storia sul principe mezzosangue. Mi sarei acconentato di uno spiegone. Invece il titolo del film viene liquidato con una battuta e io che dico “Ah, ok”.
Inoltre sarebbe gradevole quanto impossibile, avere all’inizio di ogni film una sorta di recap, sul modello dei serial tv. “Previously on Harry Potter“.
Così un paio di cose si potrebbero ricordare meglio, anzichè tentare di afferrarle da lontani ricordi, grazie a dialoghi un po’ forzati.
Note a margine: notate varie mamme noiose che spiegano ai figli cose che i figli sanno già. E il proprietario del cinema del paesello che sorride per gli incassi e per la chiusura estiva. Si riprenderà con il cartone artico, rigorosamente in 2D che “il 3 D lo facevo vent’anni fa e comunque qui non funziona..”.