Sono abbastanza anziano da avere visto in sala ‘Guerre Stellari‘.
Ricordo perfino la sensazione durante il primo minuto del film. Una cosa tipo, OHDDIOMMIO.
Da allora mi basta un trailer fatto bene di una pellicola per gasarmi. Sono infatti molto contento della nuova ondata di fantascienza che investe i cinematografi. Nella mia esperienza credo di avere imparato che se fai della fantascienza devi avere dei soldi o delle idee. Certo, anche per altri generi, ma per la fantascienza di più. Devi avere spettatori che si stupiscono dei mondi che crei o che visiti e che ti seguono nelle avventure, o nelle filosofie, il genere è come noto felice vettore di ampie metaforone spirituali o politiche, che proponi. Storie che sopportano con facilità la sospensione dell’incredulità o i buchi di sceneggiatura. Caratteri potenti e visione d’insieme. A grandi linee.
Neill Bloomkamp aveva scritto e diretto ‘District 9‘. Un film che si era caricato di hype, girato a basso budget con una idea molto valida condita da tecnica e un pizzicorone di ruffianeria che non guasta (il finale, so romantic). Quattro anni dopo il regista sudafricano torna con i dollah di Hollywood che che gli quadruplica il budget e sbaglia il film. Mannaggia.
L’idea ci sarebbe (il pianeta va in vacca, i ricchi scappano in un anello di benessere e magiche macchine che curano tutto, lasciando i poveracci a marcire nella polvere) un paio di attori buoni, pure. LA storia si segue e fino a un certo punto si riescono a mettere da parte i dubbi e si fa il tifo pure.
(qua il post si arricchisce magicamente di qualche SPOILER, credo nulla di grave ma metto l’avviso)
Purtroppo poi il film va nel cestone dei ‘dimenticabili’ fra scelte sbagliatissime (hai Jodie Foster che fa quella cattiva che sembra una dirigente pidiellina, lascia che sia lei a fare la cattiva con bonus di robot-droni, perchè costruire un cattivo così cattivamente banale che diventa una caricatura? per la pugna finale? perchè è l’attore del tuo precedente film? Uff) , una ricattatoria e facilona storia romance che collega il tutto, un ecosistema (Elysium, appunto) bello fresco e non lo fai mai vedere davvero (due milioncini per girare un paio di esterni in più? no?) e tensione che scema sempre più, cadendo probabilmente in un buco di sceneggiatura grande come me e inciampando in un finale che, come sempre più spesso capita nelle produzioni simili, è troppo lungo e qui vien chiuso in maniera un po’ imbarazzante.
Un vero peccato, il film non è così brutto come sembra, è poi action-movie da popcorn eh, ma io mi innervosisco sempre quando vedo sti sprechi.
Anche al netto della necessaria ‘semplicità‘ per fare i soldini degli incassi, era davvero facile fare di più, affinchè le facce degli spettatori alla prima visione del venerdì, non fossero settate (almeno così mi è parso) fra il confuso e il ‘vabbè‘.
Bella Neill, riprovaci dai, che sto giro ti sei seduto un po’ sugli allori, ma quando giri in mezzo alla polvere delle città intinte nel giallo di un sole malato, ti viene sempre bene.