Cinque dischi.
Un disco rock, ‘Cloud Nothings’.
Tiratissimo, efficacissimo. Inoltre, il concerto dell’anno con il sottoscritto da solo, in ciabatte sulla sabbia, sotto a un palco, circondato da educati giovinetti che quasi chiedevano il permesso per pogare. Col senno di poi, le canzoni di quel disco, quella sera, hanno dato il ‘LA’ a una cosa molto importante che è iniziata proprio quella sera. Ma questa è un’altra storia.
Un disco di una donna. ‘Neneh Cherry’.
Il ritorno di una grande non poteva essere migliore. Non immediato, ma al terzo ascolto trasudava gioielli di canzoni. E un ricordo di un pomeriggio lunghissimo a parlare di ispirazione artistica e di altre cose, ma anche questa è un’altra storia.
Un disco black. ‘D’Angelo’.
A sorpresa, ma non si può non mettere. La storia si sa. Il ritorno più atteso, finalmente. L’ho già ascoltato circa dieci volte e ogni volta è meglio. A mio parere, un disco che resterà, poi ok, io mi gaso facile e ho l’R&B nel sangue.
Un disco pop. ‘Merchandise’.
Questi sembrano usciti da un catalogo anni ottanta e me li son ascoltati mentre scoprivo che mi piace passeggiare con le cuffie in testa lungo gli argini di un fiume, inventandomi storie che non racconterò mai ma che stanno a metà fra ‘True detective’ e ‘Stand by me’. Zuccherosi, non appiccicosi.
Un disco bellissimo. ‘The War on Drugs’.
Cavalcate con le chitarre. Il disco che ho ascoltato di più quest’anno.
(bonus: manca un disco diciamo dance ed è piuttosto facile scrivere ‘Caribou’. Perché ‘Can’t do without you’ non stanca mai, eccetera)
Cinque serie tv.
‘True detective’: fino all’episodio quattro è fantastica, quando con un piano sequenza saluta e sorpassa gran parte del cinema d’azione, perché quei due lì son dei gran fighi, perché ne abbiamo parlato tutti. La serie che non mette d’accordo i detrattori e gli entusiasti. Per me han ragione tutti e due, ma ricordo poche volte in cui mi son incantato così davanti a una storia.
‘Fargo’: la serie perfetta della stagione. Ispirato dai Coen, atmosfere simili, un mood diverso, attori che lèvati, imperdibile.
‘The Affair’: l’amore è una cosa meravigliosa. Forse. Visto dal lato maschile e femminile, la storia di una relazione inappropriata e di quanto le ruota intorno. Interpreti ottimi, da vedere.
‘Louie’ + ‘You’re the worst’: son due commedie diversissime. La prima, di uno stand-up comedian a rischio genio (l’aggettivo, in questo caso, è appropriato) che traduce parte della sua vita in una serie che spiega più cose sulla solitudine, l’amore e tanto altro di, appunto, tanto altro. La seconda è pop, parte a bomba, raccontando la storia di due ‘peggiori’ che si incontrano, poi rallenta, ma resta il tentativo sfacciato di fare una comedy diversa, non del tutto riuscito, forse, ma da provare.
‘Rectify’ : la sorpresa dell’anno è una serie magnifica e quasi invisibile. Ne ho scritto, fidatevi.
Honorable mention: ‘The Good Wife’: ogni anno tira fuori colpi di classe a non finire. Assoluta.
Cinque film.
‘Only lovers left alive’: romanticissimo, struggente, potente, immagini che mi sono rimaste addosso per settimane (post sul film)
‘The Raid 2 – Berandal’: il film action dell’anno è il sequel del film action più figo degli ultimi anni. Botte da orbi e divertimento totale.
‘Boyhood’: brillante idea per un film hipster, lefty, buonista, che piace alla gente che deve piacere. Io non devo piacere quasi a nessuno, però mi è piaciuto moltissimo.
‘Her’: il magone (e il mio post sul film)
‘The Grand Budapest Hotel’: la classe, il divertimento, ancora la classe (e il mio post sul film)
Honorable mentions: ‘Il capitale umano’; ‘I guardiani della galassia’; ‘Gone girl’ che è appena uscito ma è una bomba, andate sereni sotto le feste a guardarvelo, io ci torno.
(ecco fatto. non proprio una classifica, ma un compendio delle cose che ho messo nello zaino dell’entertainment per questo 2014. dove, scrivendo queste note, mi sono accorto di avere visto meno film del solito – colpa, anche, della distribuzione folle e miope – e ascoltato molta più musica – grazie Spotify, ti voglio bene – ma di tirarne fuori dieci per categoria non ne avevo voglia. mi perdonerete, piccoli lettori del blog)