di novembre, senza capo nè coda

E così finisce novembre.
Per me novembre è sempre un brutto mese. Lungo, buio, coi primi freddi. E io non sono un tipo da inverno. Novembre è un po’ un mese de mmerda. Alla romana, chè siamo tutti un po’ romani dentro. Perché stiamo tanto nel traffico e abbiamo le nostre strategie per evitarlo. Perchè tutti prima o poi son stati a Roma e sanno di cosa si tratta.
Perché imitare la parlata romanesca fa sempre un po’ ride anche se in pochi sono veramente bravi a farla. Uno bravo è un mio amico che da qualche giorno se lo chiami risponde dicendo il suo nome e poi dice ‘romano dentro‘ e la cosa mi fa molto ridere.
A proposito, me sto a guardà ‘Romanzo Criminale’. La serie. Che è molto bella e potrebbe benissimo andare a braccetto con le serie americane che ci piacciono assai che uniscono la Storia con lo spettacolo e il romanzo (a proposito…). Per esempio quelle cosine che fa l’accabiòE infatti.
Si diceva che novembre è un mese un po’ così da storcere naso e bocca simultaneamente e fare pure un verso. Anche se nel mese si è andati a vedere i National che son sempre più fighi. Quella sera pioveva poi e piove anche adesso. C’è proprio un tempo de mmerda e questo post non parla di niente, si era abbastanza capito, no? Bene.
E’ venuta perfino la neve in novembre che, chiariamolo, personalmente io la odio la neve e farei una legge mondiale dove la neve non viene a rompere i coglioni a meno di duecento metri slm che se abito nella pianura fottuta padana non vorrei vedere la fottuta neve. Che va bene in montagna e se ti piace la vai a trovare là. La neve. A novembre.
Ho visto anche dei film a novembre. Non ne ho scritto che un po’ mi son dimenticato e un po’ ho preferito leggerne che scriverne di certi film…
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About today (and tonight)

…e così dopo tre mesi mi rivedo ‘The National’.
Dal parco svedese al locale milanese loro sono sempre belli da vedere, suonano sempre meglio, da gruppo rodatissimo e sicuro di sè e del suo successo.
Matt Berninger questa volta non si presenta spaccando bicchieri e pare piuttosto sobrio. Quasi mi spiace. Indossa sempre un elegante abito scuro.
Attaccano con ‘runaway‘ in un Alcatraz bello pieno (e con bonus di rapiniella al guardaroba di tre euro, bravi) per poi sciorinare il loro repertorio fra le hit che tutti vogliono (‘mr.november‘fake empire‘), molti brani dell’ultimo album (fra cui eseguono con mia grande gioia sia ‘sorrow‘ che ‘england‘) e un paio di chicche dal passato (le stupende ‘about today‘ e ‘lucky you‘). I fratellini parlottano con Matt e col pubblico che definiscono perfino ‘too polite for being italians‘. Ed è un po’ vero. Platea attenta e plaudente, ma un po’ ferma.
Non fanno la versione sing-a-long di ‘vanderlyle‘ forse proprio per questo motivo e forse perchè immaginano che nessuno sappia le parole (*). Pazienza, anche perchè sul pezzo finale che è ‘terrible love’ Berninger dimostra ancora di essere un fichissimo col cuore in mano, scendendo dal palco per entrare nel pubblico e attraversare la platea impazzita di gioia fino ad uscire dal club.
I fratellini salutano dal palco, ciao, alla prossima.
Usciamo e Milano piove della grossa e ci bagniamo moltissimo per arrivare alla macchina ma abbiamo un sorriso enorme che chissenefrega. Anche stavolta è andata e molto bene.
E Matt sappi che ti vogliamo assai bene.

 

(*) Edit: no, ho pensato male. il brano era in programma ma non l’han fatta per questioni di orario. (fonte)

Dei film inutili in due ore inutili

…e fu così che complici due ore di inaspettata libertà a causa di un guasto telecom che privava l’ufficio di tutte le linee telefoniche, me ne sono andato al cinema più vicino. il menu delle proiezioni delle sei e qualcosa: film italici da evitare come il male, ‘salt‘ e ‘cattivissimo me 3d‘. di mettermi gli occhialini, manco a pensarci, ricordo la stroncatura dei 400calci e mi fiondo sull’angelina.

prima dell’angelina il trailer di ‘burlesque‘ su grande schermo gronda orrore e fail da tutte le parti, la pubblicità di bersani che si arrotola le maniche mi fa ridere che a me quando parla viene sempre da pensare ‘adesso dice w il liZio‘ , due badanti qualche fila dietro che parlano fittissimo e a voce altissima e poi il film.
che inizia con angelina in completo intimo sdraiata su un pavimento sporco di una sporca cella della sporca coreadelnord che urla ‘non sono una spia‘ per poi subire il waterboarding che ormai lo mettono in tutti i film. non vuoi dire una cosa? bon, ti sparo un po’ di waterboarding, così tanto per fare. poi la salvano, poi c’è uno spiegone, poi la accusano di nuovo (senza waterboarding),  e poi inizia il film. dove l’angelina, non più in biancheria intima, salta da un mezzo di trasporto all’altro con grande agilità, cambia colore dei capelli, si infila ovunque, spara, mena, scalcia fino al finale. che è brutto da vedere e che non rivelerò perchè magari vi fidate più di roger ebert che promuove il film che di me che dico: ‘film inutile dell’anno’. oppure ‘film che poteva essere ambientato a cavallo degli anni novanta più brutto dell’anno’. Eh già, poichè ci sono di mezzo i russi che doppiati parlano sempre con quel terribile accento troppo russo (con bonus di un tetesko ke parla kon l’azzento tetesko) e la guerra fredda che ci manca tanto e le cellule dormienti e le testate nucleari e che palle gli anni novanta e la guerra fredda.
sì l’angelina fa di tutto e di più, inclusi flashback-spiegosi che lasciamo stare, si traveste pure da uomo scatenando anche un momento di LOL involontario e per il resto è tutto terribilmente serioso, scontato e non c’è una, dico una frase da ricordare, nè una scena (no, dai, una scena bella c’è) da ricordare. sì, c’è l’azione, ma con il nulla, labbroni e occhioni di angelina a parte, dentro.
giusto perchè c’era un po’ di voglia di andare al cinema, perchè un brutto film ogni tanto bisogna vederlo e per riempire due ore prima di una cena con amici.
alla fine forse erano meglio gli occhialin…mh, no.