il mio ultimo Jedi

Prime impressioni dopo aver visto ‘Gli ultimi Jedi‘, ottavo capitolo della saga ‘Star Wars’, scritte sul telefono mentre cercavo di prendere sonno, nonostante incrociatori spaziali mi passassero davanti agli occhi, editate adesso con SPOILER. Ti avviso: se vuoi vederlo, non leggere magari o passa più tardi, SPOILER, capito?

Il film è bello, non c’è dubbio, con qualche difetto.
Questo è in sintesi il giudizio.
Prima di dire cosa funziona e cosa no, bisognerebbe fare un preambolo che sarà noiosamente già detto ma pazienza.
Ci troviamo di fronte a una saga rivitalizzata dalla Disney, dal più grosso produttore al mondo, che ha speso miliardi per acquistare un caposaldo della cultura pop, per farne triliardi, prendendo personaggi creati quarant’anni fa, quindi da un punto di vista narrativo sai che il concetto della ‘Forza’ o ce l’hai o pensi sia una scemenza e allora vai a vedere altro e dal punto di vista della enorme fan base devi cercare di accontentare il vecchio pubblico ma anche di intercettarne uno nuovo, più giovane, smaliziato.
Il primo nuovo capitolo era piaciuto molto, aveva avuto la super propulsione della novità ed era un palese omaggio al passato.
Fanno una nuova trilogia!’ ‘Yeeeee!’. Ecco.
Ovviamente due anni fa tutti noi quarantenni eravamo sull’orlo dell’eccesso di entusiasmo ma avevamo anche qualche sospetto che si riassumeva nella frase ‘Non rovinare la nostra gioventù, JJ Abrams limortaccitù’ ripetuta silenziosamente poco prima che si spegnessero le luci in sala. Poi tutto passò ed accogliemmo bene i nuovi personaggi, anche perché per tutto il film ci avevano portato in giro ammiccando pesantemente all’originale ‘Guerre Stellari’ tenendoci per mano.
‘Gli ultimi Jedi’ è anche il film di mezzo della prima (pare ne faranno altre) trilogia Disney, poteva trovarsi in difficoltà perché stretto fra l’inizio che porta con sé entusiasmo e nuovi personaggi e l’ultimo capitolo che, essendo la fine, deve essere potente e gasante. Quindi il secondo film può essere un po’ il vaso di coccio fra vasi di ferro o il figlio di mezzo che riceve meno amore e la smetto che ci siam capiti e si va…

Le cose belle:
Ray, personaggio principale in evidente crescita e lei è proprio perfetta;
Luke, noblesse oblige, ma Hamill si mangia mezzo film di carisma impiantato da millemila visioni della saga originale e dal personaggio che è ben scritto e non sprecato;
la battaglia degli incrociatori, la battaglia finale;
il momento cappa e spade laser: bello, dai, anche se le coreografie forse non scivolano via liscissime soprattutto nelle prime inquadrature, magari è stata un’impressione mia;
Kylo Ren e Ray che si guardano da MOLTO lontano: il punto del tutto, la rabbia totale contro la consapevolezza sempre più potente e presente;
i capelli di Laura Dern;
i porg e i cani di cristallo: certo è puro marketing e strizzate d’occhio ai più piccoli fuori e dentro di noi, oltre a fare puccismo in giro per la pellicola e comic relief seppure a volte non richiesto. I tanto temuti – per l’effetto ‘Jar Jar ma suvvia Binks’ – Porgs, non sporcano, non fanno niente se non farti un po’ ridere e un po’ awww e comunque io vorrei un Porg in ufficio che tira delle urla e un cane di cristallo per fare passeggiate elegantissime;
le scenografie: bellissime, tutte;
le esplosioni: grosse e giuste;
la mezz’ora finale, molto bella dove raggiunge giusta epicità e apre bene all’ultimo capitolo, voglio già lo screenshot di Luke che si para con totale cazzimm’Jedi davanti ai nemici;
la storia secondo me è buona, anche se in pratica si parla di un assedio enorme su più piani, anche se non porta sconvolgimenti epocali ma solo un altro addio importante (e un pizzico di commozione da queste parti è arrivato*) con i personaggi che provano a crescere e/o cambiare, anche se non tutti possono, vogliono, riescono a farlo.

Le cose che non funzionano:
Finn: come personaggio e come storia, troppo lunga, con una romance assai forzata, che se dovevano (e sì, dovevano) avere la quota per le ‘minoranze’ con un colpo solo hanno risolto;
è troppo lungo: vedi sopra, la storia di Finn e del suo salvataggio poteva essere tagliata di dieci minuti minimo, inoltre a volte si perde un po’ la presa sul corpo centrale del film, ovviamente il rapporto Kylo Ren-Ray;
Poe Dameron: anche lui non convince del tutto, forzato a prendere il posto di Han Solo, come l’indomito coraggioso che si getta sempre all’attacco, mh (ma il testa coda con l’X-Wing è piuttosto una magia);
l’arrivo di Yoda: tutto un friccicore di ‘AwwYodaaawwww’ ma non ce n’era bisogno di scomodarlo;
chi sono i genitori di Ray: questa cosa viene risolta un po’ ‘bene’ (perché ok, non sono nessuno) un po’ ‘meh’ (perché la forza scorre a caso nella galassia e va bene ma forse il livello nerdismo applicato alla saga si aspettava di più?).
E poi, c’è una cosa che è fra il brutto e il ‘WTF?!’: la resurrezione in volo di Leia, che insomma, poteva stare sul pavimento colpita e poi salvata ma un momento cristologico (o una forma totale di devozione) si vede che è scappato nella sceneggiatura.

Quindi: vuol visto? Certo. E’ l’ottavo capitolo di ‘Star Wars’, imprescindibile se li hai visti, se hai seguito, quindi vuol visto, prenditi tre ore di tempo, due e mezza per il film e mezz’ora per un caffè o una birra dopo e divertiti.
E’ memorabile? No. Memorabili sono i capitoli IV, V, VI, sempre e per sempre.
E’ diverso, non è solo per noi quarantenni che possiamo spaccare la spada laser in quattro, per provare a dire ‘Era meglio quando…‘ e aggiungi parole di nostalgia a caso, ma è anche, vedi preambolo, rivolto ad altro pubblico, come da scena finale scena finale del film, piuttosto esplicita al riguardo.
Ed ecco, direi che è tutto. E comunque lo voglio rivedere perché la seconda visione (dedicata ai film belli belli e ai film di Star Wars) serve per capire meglio certe cose e ricordarle per il capitolo finale che io vorrei trovarmi in lacrime sui titoli di coda, ecco.

(*) = e qua c’è la faccenda di come si impastano le visioni dei film della saga. Ero in sala nel ’78, piccolissimo, ed è uno dei miei primi ricordi, figurati, magari un ventenne che ha visto la trilogia (non c’è bisogno di dirlo, quella vera) in dvd si dispiace meno di vedere mantelli svolazzanti in lontananza…