La ‘bella’ della serie contro Siena è finita da circa mezz’ora.
La Pallacanestro Reggiana ha perso 84-79.
A caldissimo, dalla piccionaia per una sera riunita davanti alla tv, dove si soffre veramente troppo, la nostra analisi della stagione.
Stagione in cui si è vinto, ricordiamolo, una coppa europea, si è arrivati in semifinale di coppa Italia e al settimo posto in classifica, eliminati ai playoff dalla squadra campione in carica.
Secondo me, la stagione è stata positiva.
La gioia dopo la vittoria della coppa è stata indimenticabile. Questo non porta a dimenticare, in un brutto giro di parole, i limiti mostrati in questa serie finale.
Per me, come giocatori, Reggio E. era da primi quattro posti. Non ci è arrivata per le fatiche di coppa e per un limite enorme nelle trasferte, con un record abbastanza imbarazzante in campionato, di due vinte e tredici perse.
Si arriva alla serie playoff con Siena. Si vince la prima in trasferta con impresa, la seconda si perde di poco dopo grande rimonta. La terza si vince alla grande, la quarta si perde. Nella quarta c’è il ‘famoso‘ tecnico a Silins. Allora.
Credo che una squadra vincente non possa accusare delle sconfitte l’arbitraggio. Arbitro che, nello specifico, sbaglia nel giudizio e nel dare il tecnico, ma la sconfitta non è colpa dell’arbitro. Solo i perdenti danno la colpa ai fischietti (che a volte si ergono inutili protagonisti, braccia di una Lega che sponsorizza a parole i giovani poi li punisce, il discorso vien lungo, eccetera). Mancava un tempo e mezzo al fischio finale, c’era tutto il tempo per compattare il team, riprendere la partita. Certo, l’inerzia. Certo, la psicologia. Certo. Però…
Il problema, difatti, si è riproposto stasera. Manca un pizzico di tecnica, di carattere, per arrivare nelle prime quattro. Di tecnica, quando gli schemi offensivi si riducono al pick & roll con Cervi (miglioratissimo in stagione, il nostro Roy Hibbert senza mattane e poco sfruttato in queste ultime partite a livello offensivo) e alle individualità straordinarie dei vari White (spettacolo di giocatore), Cinciarini (criticabile e marcatissimo per quarti in questa serie, ma sempre presente nei momenti caldi), a tratti Bell, a tratti altri.
Arrivare a Siena con una rotazione di pochi giocatori e poche soluzioni offensive, al netto della bravura difensiva degli avversari, mi sembra un limite, così come un limite caratteriale è la continua (Max Menetti, ti voglio un bene grande, permettimi una critica) ricerca delle parole ‘cuore, pubblico che ci deve appoggiare, cooperativa‘.
Ecco, per la prossima stagione io vorrei un cambio di vocabolario, di atteggiamento, un salto di qualità che manca poco ma manca, una personalità che ci permetterebbe di arrivare nelle prime quattro, avere il fattore campo e così via.
Un tentativo di aggirare il provincialismo, che adoro e che fa parte di noi, ma che se non si cerca di superare, sarà sempre un limite.
Detto ciò, bella stagione, daje tutti, ci rivediamo l’anno prossimo, senza Siena, che una schifezza del genere (risultati sul campo a parte) non si può vedere. Magari con il sito della Lega disegnato meglio che così non si può vedere bis, magari con un contrattino tv un po’ più figo, che lo sport è bello, vuol venduto meglio.
Noi, saremo sempre in piccionaia, abbonamento e via, a sudare a mille gradi, a urlare, a sostenere, sempre e comunque, anche se ogni tanto si critica qualcosina.
Evviva, evviva! Forza Reggiana!
(la foto è presa dal sito di SportReggio, imprescindibile per noi amanti della PR)
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