Put on a – 1/2 – happy face

Mi viene veramente difficile trovare un altro film così oggettivamente bello e così soggettivamente imperfetto.
Provo a spiegarmi. La origin story del nemico numero uno di Batman è girata benissimo in una Gotham City che riprende letteralmente lo spirito, le tensioni sociali e la decadenza cittadina della NYC di fine anni settanta in un palese fin dai titoli di testa, anzi, fin dall’apparire del logo WB, omaggio al cinema che la rappresentò, cominciando da De Niro e dall’ombra di quel personaggio che ‘you talking to me?’ per arrivare alla metropolitana dei guerrieri, passando ovviamente per ‘Re per una notte’. Il regista si diverte a citare un periodo storico con una sceneggiatura affidata a un istrionico, stupefacente attore.
Joaquin Phoenix prende il personaggio e lo divora, in purissimo stile ‘Actor’s studio’ diventando Arthur, clown fallito e con problemi mentali/sociali.
Gioacchino è sempre stato uno dei pref. da queste parti e ovviamente vincerà ogni premio possibile perché è palesemente clamoroso, così come la colonna sonora è eccellente, accompagnamento profondo dei passi di danza o di mestizia di Arthur verso il suo irredimibile destino. Quindi, tutto bene?
Eh, no. “Joker” è come un quadro bellissimo che però ti tiene a distanza. Non saprei dirla meglio. Non sono mai entrato nel film perché mi è sembrato privo di una cosa fondamentale. Una sorta di cuore, di anima, di pathos. Ci sono parecchie scene molto belle, innanzitutto la prima sulla metro che è girata benissimo e merita da sola il prezzo del biglietto, eppure si resta ad ammirare il quadro, non si ‘vive’ mai il film che sembra troppo costruito, troppo furbo forse, incluso il finale. Non si tifa per il cattivo che anzi mi è sembrato giustamente respingente. Non si parteggia per i comprimari che svaniscono sotto l’enormità dell’overacting di Gioacchino, a tratti davvero strabordante, e nemmeno per le vittime, utili solo a scoprire l’essenza dell’assassino psicopatico. Si assiste alla creazione di un gigantesco villain, senza mai davvero entrare nella pellicola. Manco c’è un plot twist, ad agganciare, cioè si sa che Arthur diventa Joker, su questo non ci sono spoiler. Si arriva fino all’orlo della follia, viene da dire, ma si fa, fortunatamente, un passo indietro, come prendere una medicina, sempre che ci siano i soldi della sanità…
Insomma, mi è piaciuto ma non mi ha entusiasmato, né convinto del tutto. Consiglio comunque la visione perché è il film del momento e per vedere un clinic di recitazione, oppure, tranquilli, è piaciuto a tantissime persone che gridano al capolavoro. Ci sta, ci mancherebbe. Però mi sa che ci sia da dire una cosa. In questi tempi ci si divide un po’ troppo, un po’ su tutto, si fa sempre troppo il tifo, ci si esaspera e si esasperano le conversazioni. Un film può essere una schifezza o un capolavoro ma non solo una schifezza o un capolavoro. Può anche essere un film che colpisce per come è fatto, con decine di immagini da .gif o da bacheche di tumblr (esistono ancora) ma che non lascia molti ricordi ‘emotivi’. Possono esistere i film belli e i film discreti, i film mah e i film così così. Le scale di grigio in celluloide, insomma. E non c’è nulla di male.
You ever dance with the devil in the pale moonlight?
(dovevo metterci questa frase…)

Ps.: ieri sera nei lunedì in versione originale del beneamato cinema con una cassa all’ingresso sotto alla ghirlandeina, c’era la filona per entrare. Anni che la meno con sta versione originale e finalmente il popolo giunge. Oppure è perché c’era il film che bisogna vedere?
La risposta al prossimo lunedì. (per esempio: la settimana scorsa a vedere ‘Yesterday’ – a proposito, andate a vedere ‘Yesterday’ super film top romance – eravamo in venti in sala, ieri sera invece il film è iniziato mezz’ora dopo per fare entrare tutte le genti)

3 thoughts on “Put on a – 1/2 – happy face

  1. Sono d’accordissimo con te sulle scale di grigio, che per fortuna esistono! E ovviamente sulla visione in lingua originale. Ieri sera al Victoria la sala era piena, e io ero molto felice. Ma forse è troppo presto per cantare vittoria. Ho paura che fosse per il film da vedere comunque, in un modo o nel’altro (tutte le sale erano strapiene). Insomma sono d’accordo su quasi tutto, tranne che sull’aspetto emotivo. Ho cercato di arrivarci senza leggere post di recensioni ecc. Sapevo ovviamente che da tutti è stato osannato, ma ho cercato di arrivarci senza aspettative (quasi impossibile, lo so) e senza preconcetti. e mi è arrivata una badilata nella faccia! (questa la scriverò sul blog perché mi piace :))
    Inquietante, intenso. Per tutto il film ho avuto i brividi. Mi ha spaccata!
    Di Joaquin non stiamo manco a parlare. E nemmeno di certe scene meravigliose (esatto, la metro) e delle musiche.
    Per me è come un quadro bellissimo, che mi attira e da cui non riesco a staccare gli occhi.
    Ciao Giga (scrivi sempre da Dio)

    1. Capisco. Infatti, la mia critica è molto personale, ovviamente. Poi, per il discorso dei grigi, mi sembra di essere un indiano, asserragliato dai cowboy – che nei film sono spesso i buoni. Giusto, certo che ci sono, eppure quando si parla di film del momento – perché altrimenti, zingzing, discussione non ce n’è – quando faccio notare i miei dubbi, sembra abbia visto una merda di film. Cosa che non è ma non è nemmeno sto capolavoro che come sai è una parola che userei con sobrietà, diciamo. E’ lineare, ben fatto, copione per le atmosfere NY ‘70 (ma non le sfiora nemmeno, qua bisogna aver visto i film a cui fa riferimento, no problem, e va benissimo copiare, ci mancherebbe) con il solito Gioacchì bravone (fra l’altro Phoenix fa una parte per certi tratti simile, senza risata matta, anzi stando sempre serissimo, in altro film, sconosciuto, ‘You were never really there’, guardalo, non ti piacerà, poi mi dirai) una gran musica, due scene fighe e tante .gif. Poi, dopo, leggendone mi sono accorto che molte persone gli han dato significati enormi che secondo me il film non ha. E’ un po’ come se dovesse avere un signifcato meta che boh, a me non è arrivato. Poi, certo getta esche minime di senso (la battuta delle pillole, i giornali che scrivono – letteralmente fumettistico – ‘Kill the rich’) che vengono ingigantite da una voglia di sovra interpretare (si dice?) che mi sembra stonata. Giuro che non ne parlo più LOL.

      (visto in VO secca al Victoria? Chapeau)

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