E quindi, ‘Endgame’ (sì, spoiler alert)

Il primo film di quello che poi è diventato il MCU,  ‘Iron Man‘, è uscito nel 2008. Non ricordo dove lo vidi, probabilmente nel solito cinema del paese, però ricordo che non ne fui entusiasta e una ricerca nel blog me lo conferma.
Quel film contribuì, fra le altre cose, a spostare noi ‘nerd’ di livello più o meno ‘PRO’ dalla zona ‘ah, quello che legge i fumetti/va a vedere tutti i film‘ a ‘persona con gusti culturali interessanti‘. Da quell’anno, circa e semplificando, il gusto ‘nerd’ ha conquistato il mondo dello spettacolo. Anche grazie al MCU, ovviamente.
E l’altra sera è stata una specie di festa per quelli come me che hanno seguito tutto lo svolgersi di quel mondo fatto di hype e super eroi perché il film contiene una dose consistente di ‘fan service‘.
E’ una celebrazione commossa della Marvel stessa, di questi undici anni, dei personaggi che ci hanno accompagnato a lungo, del tempo scandito dalle uscite cinematografiche, dalle chiacchiere su film e fumetti, sulle differenze con i fumetti, dai trailer, dalle attese, dai film quasi inutili e dalle bombazze.
La scelta di puntare, dopo l’eccellente sorpresa finale e il perfetto cattivone di ‘Infinity War‘, sui sentimenti, si è rivelata perfetta, con l’inizio e il finale giusti, carichi di un senso familiare che rimbalza dallo schermo al pubblico e viceversa. Le morti sono eccellenti, cariche di sentimentalismo e chi non si è commosso non ha il cuore. La battaglia finale è bella, epica, esaltante, il giusto ‘The end‘ del finalone in due capitoli (e paragonarli non ha molto senso, secondo me) con la corsa con il guanto verso il mezzo quantico di Ant-Man come se fosse l’ultima azione nei secondi finali di un Superbowl avvincente  e con la squadra di casa in svantaggio su un campo impietoso. Spettacolare, come il viaggio nel tempo, indietro al primo ‘Avengers‘ in una sorta di come eravamo che mi ha fatto volare dall’entusiasmo, seppur rimanendo incollato sulla sedia.
A proposito, se ne parlava come una delle possibilità e puntuale è arrivato. Ogni volta che si salta nel tempo ci sono dei problemini logici e dei buchi non solo temporali qua e là e nonostante lo spiegone di Hulk, si resta un po’ nel ‘Mah, fidiamoci‘. Comunque un modo dovevano trovarlo e qua si prende tutto, i tecnicismi poco importano (agli impallinati, magari si, ma i siti italiani e USA sono strapieni di pezzi ben più importanti e arguti di questo sui tecnicismi e non solo) importa ci sia il gasarsi e le lacrimone, elementi base e presenti a profusione nelle tre ore del film.
Si prende anche Thor con la ‘belly beer‘ manco fosse un avventore del nostro bar. Ci stava? Dibattito: sì, perché la combo Thor-Guardiani si era già vista, No, perché troppo macchietta. Eppure, ho riso spesso quando arrivava questo dio alcoolizzato e distrutto dai suoi errori.
Perché al di là delle critiche, dei paragoni, dei più o meno arguti puntigliosi sempre all’erta, è tutto lì. Il passato da ricordare, a volte da cancellare, da modificare migliorandosi, per essere davvero eroi. Oppure da rivivere cambiando, riprovando. Tutto con un giusto sentimento, legato alla fine di questo MCU, perché il prossimo film della serie dovrà inaugurare un nuovo mondo Marvel, dovrà cambiare, per forza, e chissà se li tornerò a vedere tutti.
Chissà se riusciranno a tenere tutti noi, dai quarantenni che accompagnavano i figli ma erano più gasati di loro, ai trentenni che dissimulavano l’attesa, ai ventenni in fissa pieni di teorie, ai quindicenni casinisti che erano in culla quando RDJr iniziò la sua carriera da boss dei super eroi.
Probabilmente ce la faranno a riportarci tutti a casa. Gli incassi spaventosi e la capacità di programmare mostrata, daranno una forza impressionante alla Marvel, però altrettanta responsabilità. Ecco, questa cosa del potere e della responsabilità l’ho già sentita in giro e comunque al prossimo, sì, saremo ancora tutti lì.
Ad aspettare, fiduciosi, come una grande famiglia che fa la coda al cinema di periferia, una cosa che non si vedeva da anni, al cinema di periferia, una cosa che mancava, forse una cosa unica, però è stato bello, chiedere permesso per poter entrare, visto che il biglietto lo avevo fatto un’ora prima. E’ stato bello, l’altra sera. Son stati belli, questi undici anni di super eroi.
[to be continued…]

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