la ‘bella’ politica

‘Le idi di marzo’ (il titolo con lo spoiler dentro) è un solido film sulla politica statunitense. Campo democratico, primarie, voti sul filo di lana da arraffare per proseguire la campagna.
Quanto si è disposti a lasciare sul campo di battaglia, dietro le quinte di un set televisivo, in conversazioni private che nessuno deve conoscere o in rapporti mercificati coi giornalisti, per ottenere la vittoria? Quanta morale occorre contorcere, quanta etica calpestare, quanti principi personali violare, quanti intrallazzi si possono sopportare, quanti segreti si possono nascondere per ottenere il futuro e il potere, per sè stessi e per la nazione?
La politica è un circo è divertente è dura ed è pronta a prendere tutte le domande e buttarle nel cesso per un pugno di delegati. Ahinoi. E comunque dietro l’angolo, se va male, c’è sempre una consulenza ricca da arraffare. Insomma robetta vista più volte.
Un film di genere e il genere è quello, la politica coi sorrisi a favore di telecamera ed elettorato e i coltelli dentro alle giacche pronti ad affondare dove la carne e lo spirito son più deboli.
Mi è piaciuto molto perchè ci sguazzo in questi thriller political-psicologici dove il colpevole è, di solito, il più trafficone e il vincitore, bè…dipende. Inoltre questo film ha due attori di una figaggina sbalorditiva che girano per il set con bei vestiti e cravatte ottime portate con grandeur sexy quasi sempre slacciate e passo sicuro da manuale del vero fico.
Clooney (il candidato simil-Obama) funziona nella parte e dietro la macchina da presa tiene bene il conto dei ‘chiaro scuri’ visivi e morali e poi si affida alla figaggine supplementare dei suoi attori. Lui per primo, Ryan Gosling (l’addetto stampa) che è troppo bello e sufficientemente bravo per essere vero, Ewan Rachel Wood (la stagista) che io sono fan quindi non si tocca e due califfi del set (gli spin doctors) che con un ghigno e mezzo sorriso sprezzante prendono lo schermo e lo portano via. In più, la Marisa che è sempre ottima.
Bei dialoghi fra strategia politica e principi etici, un paio di strappetti di trama perdonabili e un finale potente.
Quando ci sono le prossime elezioni sullo schermo?

Ps.: complimenti alla distribuzione per aver lanciato questo film sotto Natale quando le sale sono militarmente occupate da robaccia italicayèyè.